Sesto Fiorentino in provincia di Firenze Toscana
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Comune di Sesto Fiorentino

provincia di Firenze

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SESTO FIORENTINO

Il territorio del comune di Sesto Fiorentino si estende per 49,04 kmq, tra la cosiddetta piana fiorentina e il pre-Appennino culminante con Monte Morello. Antica podesteria medievale, ha raggiunto l'attuale assetto nel 1928, quando gli fu staccata una parte di territorio che fu aggregata al comune di Firenze e ne fu aggiunta un'altra, appartenuta al soppresso comune di Brozzi. Il capoluogo prese il nome dal sesto miglio di distanza (ad sextum lapidem) da Firenze lungo la via romana municipale. Sul piccolo borgo e sulle terre adiacenti acquistarono signoria, dall'inizio del XIII secolo, i vescovi fiorentini, i quali esigevano annui tributi dagli abitanti; in seguito alle vessazioni esercitate a nome del vescovado dagli esattori insorsero nel 1260 gli uomini di Sesto: per questa protesta contro di loro venne addirittura pronunziata una scomunica. Cessato il dominio vescovile sulla fine del Duecento, Sesto divenne sotto la repubblica fiorentini il capoluogo di una delle leghe del contado Fiorentino e insieme a Fiesole costituì una podesteria il cui giusdicente risiedeva alternativamente nei due luoghi. Parte del territorio era comunque malsana per gli stagni e le paludi che la circondavano e Sesto poté conoscere un certo sviluppo solo dopo la bonifica che la repubblica fiorentina vi compì: da allora le località vicine presero a popolarsi di palazzi di campagna appartenenti ad alcune delle più potenti famiglie fiorentine. Ma Sesto deve all'epoca moderna la sua importanza quando, tra il Settecento e il primo cinquantennio dell'Ottocento, vi furono impiantati vari opifici, il primo e il più noto dei quali fu la Manifattura delle porcellane di Doccia, fondata da Carlo Ginori nel 1735. Sul finire dell'Ottocento la classe operaia sestese riuscì a con quistare l'amministrazione comunale, che dal 1898 al 1922 ebbe un sindaco socialista; Sesto venne così definito "il primo comune socialista della Toscana". Con l'avvento del fascismo la popolazione subì lutti e ritorsioni e dette poi il suo valido contributo alla lotta di Liberazione. Fin dal Medioevo nel territorio era rinomata la produzione del "grano gentile di Sesto", e anche dell'olio, del vino e dei frutti provenienti dalla campagna sestese; le pendici del Monte Morello erano in quell'epoca ricoperte di secolari abeti, il cui legno servì per la travatura di alcuni dei più importanti edifici pubblici e privati fiorentini. In epoca più recente, oltre alla manifattura di ceramica, va ricordata l'attività delle trecciaiole di paglia e delle filatrici di lana, una cereria e una fabbrica di colla e di concimi; all'inizio del Novecento vi si producevano conserve alimentari. Tra le risorse economiche attuali ancora preminente è l'industria delle ceramiche artistiche, risollevatasi dopo la crisi attraversata nel dopoguerra; sono inoltre presenti nel territorio varie industrie operanti nei settori metalmeccanico (macchinari per mattonelle e pavimentazioni, contenitori metallici), chimico - farmaceutico, edile, dell'elettronica, tessile e dell'abbigliamento, dei giocattoli, del legno, della pelle e del cuoio, poligrafico, calzaturiero, alimentare. Come è dimostrato dalle cifre statistiche del 1991, l'attività agricola è ormai assolutamente marginale. La popolazione totale del territorio comunale raggiunge le 47.406 unità nel 1991, con una densità di 967 abitanti per kmq. Nelle età precedenti, il comune di Sesto Fiorentino era passato da una popolazione di 4.137 unità nel 1551 a 6.103 nel 1745, a 6.282 nel 1830, a 10.015 nel 1881, a 17.467 nel 1936, a 18.657 nel 1951, a 22.493 nel 1961 che nel 1971 sono pressoché raddoppiate 41.973), aumentando ancora nel 1981(45.434 unità).

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